In treno mi piace osservare le persone che siedono vicino a me o che vedo passare in vagone. Sarà uno strano tipo di deformazione professionale, ma è una cosa che mi ha sempre affascinato. Mi diverte creare una storia per ognuno, cercare di capire quello che vivono in quel momento e come lo stanno vivendo, come si sentono, nel qui e ora. E’ un gioco che mi permette di far passare il tempo e chissà, magari qualche volta ci azzecco. In treno è un passatempo, durante il mio lavoro è un dovere, perché analizzare e entrare in contatto profondo con il cane e con il compagno umano è una prerogativa di tutte le mie attività. Magari, anzi sicuramente, approfondiremo questo profondo importante discorso più avanti. Ma veniamo alle persone in treno. C’è chi guarda fuori da finestrino pensando alla giornata appena trascorsa, c’è chi legge un libro, in pochissimi chiaccherano e la maggior parte sfoglia tablet o smartphone. A volte mi è addirittura capitato di vedere tutte le persone presenti in vagone con questi aggeggi in mano, perennemente connessi ad una realtà virtuale, magari anche a contatto con tante altre persone sulle piattaforme social. Non nego che anche io faccio parte di questa community virtuale, ma cerco di limitarmi e rimanere nella vita reale.
Dunque siamo continuamente connessi, ma a cosa?
Stringiamo legami senza un contatto diretto, entriamo nelle vite degli altri, cerchiamo consensi, ma ci dimentichiamo della reale connessione con noi stessi e con ciò che ci circonda. Come funziona la connessione con noi stessi e con il tutto e perché e così importante, per noi, per il nostro cane e per tutto ciò con il quale ci relazioniamo?
Immaginate voi stessi come delle centraline che vibrando producono energia che si estende ad un campo illimitato, un po’ come se buttaste un sasso in un lago e le piccole onde creassero dei cerchi che in maniera infinita continuassero a riprodursi. Voi siete il punto esatto di contatto tra il sasso e l’acqua. Poi succede che nello stesso lago, altri sassi vengono lanciati e anch’essi creano una serie di cerchi d’acqua altrettanto illimitati, questi altri punti di contatto tra sassolini e acqua sono le altre creature che vi circondano. Il vostro cane, le persone che incontrate, gli altri animali, le piante, il vento, l’acqua e tutto ciò che ha una massa definita e non, come pensieri ed emozioni perché anche questi ultimi sono energia e vibrazione. Nel momento in cui le vostre piccole onde erano le sole nel lago, queste avevano una forma perfettamente circolare, ma ora, con tutte queste altre vibrazioni, il nostro campo finisce per cambiare la propria forma, per modificarsi nell’interazione con ciò che avete attorno a voi.
Questo è quello che succede.
Sempre e in ogni luogo, siamo influenzati da quello che ci circonda, semplicemente perché noi siamo tutto ciò che ci circonda.
Connetterci con noi stessi, alla nostra anima, ci rende consapevoli di quanto è grande il nostro potere, ci regala un approccio di amore e gratitudine verso tutto ciò che ci accade, influenzando positivamente noi stessi e gli altri. Questa energia, la nostra energia, si interconnette con il tutto, compreso e in particolar modo con il nostro cane (in questo senso i nostri compagni a quattro zampe sono estremamente sensibili e hanno anche legami speciali con i compagni umani).
Questa interconnessione viene definita in fisica quantistica “entanglemant”, vi allego un breve tratto del documentario “Un altro mondo” di T. Torelli, che ha ispirato questo articolo, dove potete avere uno spunto per approfondire questo argomento. /https://youtu.be/A8jbXqnFsRY
Essere connessi con se stessi attraverso l’ascolto interiore, la presenza e l’amore cambia la nostra percezione della vita e di conseguenza ciò che ci circonda, compresi i nostri compagni di vita a quattro zampe…pensateci quando osservate vostro cane, il suo stato d’animo potrebbe essere influenzato dal vostro e dall’ambiente in cui siete.
IN LAK’ECH
(tu sei un altro me stesso, tu sei uguale a me)
Federico Bettoni
31.5.2018